lunedì 13 maggio 2013

L'Arte della seta e il fascino dell'Oriente

 La seta ha alle spalle una storia millenaria, infatti in Cina, dove veniva utilizzata sia come tessuto per abiti, sia per creare tappeti sia come supporti per pitture, si conosceva già nel 4000 a.C.
Essendo molto resistente e durevole (in natura costituisce infatti una protezione per il baco) ha sempre trovato molte applicazioni ed ha avuto grande diffusione in tutto il mondo.

Antica pittura su seta.
C'è una leggenda secondo la quale la regina  Se-ling-schi trovò una giorno nella propria tazza del the un bozzolo e mentre cercava di estrarlo, scoprì il lungo filo di seta.

Dunque la pittura su seta è un'arte nata proprio in Cina per la scrittura pittorica e per la creazione di quadri; le tecniche per la sua produzione furono tenute segrete per secoli, per poi diffondersi in tutto il Medio Oriente.
Già gli antichi Romani apprezzavano questo strano tessuto, che giungeva a Roma, non direttamente dai Cinesi, ma tramite la Via della seta.
Alcune fonti narrano che fu Cesare a portare dall'Anatolia alcune bandiere di seta dipinta con colori scintillanti.
Della seta parlò anche Plinio il Vecchio, secondo il quale sarebbe stata ricavata da alcuni strani alberi, infatti scrisse:
" I Seri sono famosi per la sostanza lanosa che si ottiene dalle loro foreste. Dopo un’immersione nell’acqua essi pettinano via la peluria bianca dalle foglie."
(Plinio il Vecchio, Storia Naturale, 23, 79)



Seta dipinta, Iran, metà del XIV secolo.

Seta orientale del Settecento.

In Italia la produzione della seta ebbe grande diffusione a partire dal Trecento, con centro in Toscana (Firenze e Lucca), dal Cinquecento a Bologna e dalla fine del Seicento in Piemonte.
la produzione e la lavorazione di questo tessuto è un'esempio di come l'arte possa influenzare e stimolare la ricerca tecnologica: si passò infatti dal lavoro manuale all'invenzione delle prime macchine per la torcitura del filo mosse manualmente a Firenze, all'utilizzo, nei mulini di Bologna e del Piemonte, di macchine mosse dalla forza dell'acqua.

Vittorio Zocca, Novo teatro. Struttura del torcitoio da seta a propulsione idraulica.

Vittorio Zocca, Novo teatro. Struttura del torcitoio da seta a propulsione idraulica.

Telo di seta del corredo funebre di Cangrande della Scala, prodotto in Iran o in Asia Centrale, inizio del XIV secolo.


Dal Settecento la produzione di seta europea andò in crisi e si iniziò ad importare il prezioso tessuto direttamente dalla Cina o dal Giappone. soprattutto in Francia la seta ebbe molto successo: i ventagli di seta pura usati dalle donne giapponesi divennero un articolo tipico della moda parigina e, neanche più tardi, l'interesse per la seta e l'arte orientale cessò di attrarre la fantasia di artisti e pittori europei.


Ritratto di Emile Zola, Manet, 1868.







Nello sfondo del ritratto di Zola si possono notare due elementi derivanti dalla cultura orientale; sulla destra una stampa raffigurante un uomo cinese e sulla sinistra una tenda di seta.
Ventaglio di seta realizzata da Edgar Degas nella seconda metà dell'Ottocento.

Ma l'Oriente non approdò nell'arte europea solo per la presenza e l'uso della seta: questo fu solo l'inizio che segnò la sempre maggiore influenza dell'arte orientale dovuta al grande fascino di una cultura lontana e diversa.  Grandi maestri dell'Impressionismo e del Post-impressionismo rielaborarono stampe cinesi e giapponesi e ne collocarono alcuni elementi nelle proprie opere. Di seguito ne propongo degli esempi.
Claude Monet, Stagno con ninfee: il ponte giapponese, 1899.

Hiroshige ichiryusai, Ponte del santuario di Tenjin a Kameido.

Utagawa Hiroshige, Neve a Asakusa (1845) - Claude Monet, Donna col parasole (1886).

 Keisai Eisen, La Casa della notte solitaria (1848 ca) - Toulouse-Lautrec, Moulin Rouge: la Goulue (1886).
Vincent Van Gogh, Ponte sotto la pioggia  -  Horoshige, Susino in fiore, 1887.


Per un'approfondimento sull'arte della seta e sul giapponismo, consiglio il libro Impressionismo,Van Gogh e il Giappone di Gioia Mori e il sito

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