“A man who proceeds upon the principle that two and two are four, and nothing over, and who is not to be talked into allowing for anything over.[…] With a rule and a pair of scales, and the multiplication table always in his pocket, sir, ready to weigh and measure any parcel of human nature, and tell you exactly what it comes to. It is a mere question of figures, a case of simple arithmetic.”
Traduzione italiana:
“Un uomo che parte dal principio che due più due fa quattro e basta; un uomo che non si lascia convincere a concedere nulla di più. […] Regolo, bilancino, tavola pitagorica sempre in tasca, signore, sempre pronto a pesare e a misurare ogni particella di natura umana e a dire esattamente a quanto ammonta il tutto. Mera questione di cifre, semplice operazione aritmetica.”
Questa potrebbe sembrare la descrizione di un ingegnere modello, preciso, attento a registrare tutto e preparato a ogni imprevisto che può presentargli il suo mestiere, con gli attrezzi base del lavoro sempre a portata di mano. Invece no; questa è la prima presentazione che Dickens ci propone in Hard Times: essa è riferita a Thomas Gradgrind, il preside della scuola di Coketown. Gradgrind basa tutta la sua vita sul calcolo, tutto quello che non ha una spiegazione matematica non è da lui minimamente preso in considerazione, non conosce né sentimenti né fantasia; nello stesso modo si comporta con i bambini che frequentano la scuola da lui amministrata. A lui simile è il maestro, M’Choakumchild, il quale “era uscito di recente dalla stessa fabbrica che, usando identici metodi e ispirandosi agli stessi principi, aveva plasmato, oltre a lui, altri centocinquanta maestri, come se si fosse trattato di gambe di pianoforte”.
Il fine ricercato da Gradgrind e M’Choakumchild è quello di mondare i bambini della fantasia, per renderli dei tecnici, dei calcolatori, più vicini a delle macchine che a degli esseri umani. È in questo senso che spiegano agli scolari che non possono utilizzare carta da parati con stampe di cavalli o tappeti a fiori, perché nella realtà, nei fatti, non può capitare che i cavalli passeggino sui muri o che i fiori crescano sul pavimento; piuttosto si possono utilizzare “combinazioni e varianti di figure geometriche, che si possono provare e dimostrare.” Insomma, una scuola che segue la regole della produzione in serie tipica delle fabbriche , invece di aiutare i bambini a crescere sviluppando le proprie caratteristiche.
Sono rischi di tutte
le discipline scientifiche il trasformarsi in calcolatori, il ragionare in
termini di espressioni matematiche, il pensare che l’algebra offra una risposta
ad ogni problema.
Nell’ammonire
il maestro della scuola, Dickens sembra rivolgersi a tutti noi, dicendoci che
la scienza non basta, che c’è qualcosa oltre ad essa, cioè la fantasia, la cosa che ci distingue dalle macchine.
" Dimmi mio buon M’Choakumchild, sei proprio sicuro che, riempiendoli tutti fino all'orlo con la tua scienza bollente, riuscirai a uccidere la furtiva immaginazione che vi si cela, o talvolta solo a mutilarla e sfigurarla?"