venerdì 19 aprile 2013

L'arte prima e dopo l'invenzione della stampa




L'invenzione della stampa, attribuita a Johann Gutenberg che nel 1455 creò la prima Bibbia stampata, ebbe importanti conseguenze nell'arte; ne spiego il motivo.
Nel corso dell'Alto Medioevo, in assenza di grandi imperi e corti reali, la cultura si concentrò in piccoli centri sparsi nelle campagne, i monasteri. In questi luoghi erano presenti grandi biblioteche il cui compito era di conservare documenti, codici, volumi antichi e di proteggerli dalla distruzione; è grazie alle biblioteche dei monasteri se oggi possiamo leggere opere antiche del mondo latino e greco. Il libro fu per tutto il medioevo un luogo privilegiato per l’espressione della cultura artistica, in cui scrittura e immagini instaurarono un rapporto intimo e strettissimo. Il luogo centrale, in questo ambito, era lo scriptorium, la grande e luminosa sala in cui, servendosi della pergamena e dei colori prodotti e lavorati nello stesso monastero, i monaci ricopiavano i testi a mano, parola per parola.
E' in questo contesto che nacque l'arte della miniatura: tale parola deriva dal latino minium, termine che nell’età antica e nei primi secoli del Medioevo indicava il cinabro, ossia il solfuro di mercurio, sostanza di colore rosso usata nella pittura antica e adoperata per dipingere in rosso iniziali e titoli di testi scritti. in origine miniare significò dunque "scrivere con il colore rosso", ma più tardi si estese a indicare la decorazione e l’illustrazione di un testo scritto fino a diventare una vera e propria arte (da ricordare che durante il Medioevo, in assenza di grandi commissioni provenienti da sovrani o imperatori, si svilupparono maggiormente le arti minori, oltre la miniatura, l'oreficeria e la decorazione del vetro).

Nel corso del Duecento il centro di produzione del libro si spostò al di fuori del monastero; nuovi centri di esecuzione, decorazione e illustrazione dei manoscritti divennero la città, fatto legato allo sviluppo delle università, nuovi poli culturali. Il lavoro di scrittura e miniatura diventò un vero e proprio mestiere, esercitato da professionisti specializzati e organizzati. . Nel Trecento e nel Quattrocento il consumo di libri aumentò e sempre più numerosi furono i manoscritti realizzati per committenti laici che li utilizzavano ad uso privato, per lo studio, per la piacevole lettura, come sempre più numerose furono le miniature in esse presenti.
Mentre in principio la miniatura consisteva in una decorazione della prima lettera della pagina, successivamente le figure divennero sempre più grandi; il possedere volumi con molte miniatuire era motivo di vanto, data la raffinatezza di questa arte.
( per approfondire qui e qui)



Resurrezione, anonimo, secolo XV.


Frontespizio per codice di Virgilio, Simone Martini, 1340.

Lettera miniata.


Come già anticipato, l'invenzione della stampa modificò e successivamente "uccise" la miniatura.
In una prima fase le due furono affiancate: in vari libri stampati di fine Quattrocento comparirono illustrazioni di pagine e decorazioni di capoversi, segno che quest'arte restò ancora simbolo di prestigio e ricchezza. La seguente immagine ne è un esempio:



Pagina della Bibbia stampata da Gutenberg nel 1455.
Tuttavia l'invenzione della stampa portò alla nascita di nuove tecniche artistiche per l'illustrazione, che possedevano vari vantaggi: mentre le miniature erano difficili, costose e richiedevano molto tempo, queste, grazie alla stampa, erano veloci e riproducibili per un buon numero di volte, con immediata riduzione dei costi. Mi riferisco alle tecniche (che in alcuni ambiti artistici vengono ancora utilizzate) della puntasecca, dell'acquaforte dell'acquantina, della xilografia, della litografia e simili (delle quali al sito si si offre un'ottima descrizione); tutte si basano sulla presenza di una matrice (di legno, pietra, rame ecc) incisa con punte metalliche o lavorata con acidi. Utilizzate in partenza solo per testi scritti, questi sistemi di produzione possono oggi essere considerati delle forme d'arte, diffusi anche in epoche molto lontane dal Medioevo.

 Autoritratto, Rembrandt, 1630. Acquaforte.







Il sonno della ragione genera mostri, Francisco De Goya, 1797. Acquaforte e acquantina.

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Serigrafia artistica Andy Warhol.

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