William Turner, Pioggia vapore e velocità, 1844. |
William Turner fu uno dei protagonisti del Romanticismo (fine Settecento, metà Ottocento) e, in accordo con tale movimento culturale, letterario e artistico, si mostrò sempre sensibile ai temi della natura, della storia, del rapporto tra l'uomo e l'infinito. Nel procedere della sua carriera, i dipinti si svincolarono sempre più dalla rappresentazione oggettiva per divenire pure variazioni sui colori; gli spazi si dissolvono, le forme cessano di essere percepibili e si mescolano nel colore.
L'ispirazione di Pioggia, vapore e velocità è realistica e rappresenta l'emozione provata dall'artista nello sporgersi dal finestrino di un treno su un ponte, durante una pioggia torrenziale. Il dipinto si può intendere come un omaggio alla rivoluzione industriale e una testimonianza delle novità apportate dalla tecnologia al paesaggio, ma l'attenzione è focalizzata sugli effetti del vapore (segno dell'innovazione portata dalla rivoluzione industriale) e dei fenomeni naturali, la pioggia e il vento. L'opera riunisce la tecnologia, la natura e il sentimento della piccolezza della scienza umana rispetto alla potenza dei fenomeni naturali, i quali, nel loro scatenarsi, quasi cancellano e rendono irriconoscibile ciò che l'uomo può creare (qui il treno e il ponte).
Turner fu rimproverato per il suo modo i dipingere troppo lontano dai fatti reali e concreti, questo perché lui era interessato a cogliere una verità più profonda delle cose immediatamente percepibili.
Quest'opera mette bene in luce quello che è l'obiettivo del mio blog: andare a scovare quali siano stati, nel corso della storia, i rapporti tra l'arte e la tecnologia, come la prima abbia rappresentato le innovazioni scientifiche, e come quest'ultime abbiano modificato il "sentire" degli artisti e il loro modo di creare.
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